

Ricordare il Prof. Giacomo Giuffrida significa ricordare un uomo che ha amato profondamente la sua terra e la sua gente. Non era solo un docente, né soltanto uno studioso: era un uomo che sentiva il dovere morale di restituire dignità al passato, di salvare le tracce della memoria collettiva dall’oblio.
Con il suo libro “XIROTTA – Una memoria scomparsa – Nascita di un paese” ha ridato vita a voci dimenticate, ha ricostruito fili invisibili che uniscono passato e presente, ha insegnato che la memoria non è nostalgia, ma radice. In quelle pagine non si trova soltanto la cronaca di un tempo lontano, ma la sostanza viva di una comunità che si riconosce nelle proprie origini e si rafforza guardandosi indietro per andare avanti.
Chi lo ha conosciuto personalmente sa bene che Giuffrida era un maestro nel senso più autentico del termine: capace di trasmettere passione, rigore e rispetto. Parlava con semplicità, ma le sue parole contenevano profondità. Amava il dettaglio, la precisione, e al tempo stesso sapeva rendere accessibile anche il frammento di storia più remoto, trasformandolo in un racconto che apparteneva a tutti.
La sua presenza era discreta e al contempo forte. Non cercava riflettori, ma lasciava segni: nei suoi studenti, nei lettori, nei colleghi, nei cittadini che hanno trovato nella sua ricerca il senso di una continuità con le proprie radici. Ogni gesto, ogni parola, ogni pagina scritta aveva il valore di una testimonianza: un invito a non dimenticare, a custodire ciò che rende unica una comunità.
Il Prof. Giuffrida ha mostrato che la cultura non è solo un esercizio intellettuale, ma un atto d’amore e di responsabilità. Ha ricordato a tutti noi che un paese senza memoria perde la propria anima, mentre un paese che coltiva la memoria diventa capace di affrontare il futuro con consapevolezza e forza.
Oggi lo salutiamo con gratitudine, certi che il suo insegnamento continuerà a vivere. Resterà nei libri che ha scritto, nei ricordi che ha acceso, nelle coscienze che ha toccato. Resterà soprattutto nell’esempio di chi, come lui, crede che la storia non sia un capitolo chiuso, ma una sorgente inesauribile di identità e di vita.
Il suo ricordo non è soltanto un omaggio, ma un impegno: portare avanti il dialogo con il passato, continuare a dare voce a ciò che rischia di perdersi, coltivare la memoria come bene comune.
E così, anche se oggi piangiamo la sua assenza, sappiamo che il Prof. Giacomo Giuffrida continuerà a camminare con noi: nei paesi che ha raccontato, nei luoghi che ha amato, e nel cuore di chiunque non smetterà di cercare, come lui, le radici della verità.